Scheda Libro

copertina Quando l'editrice Monti mi propose la versione teatrale del mio racconto "Santa Lucia, la fiaba e la storia", rimasi inizialmente sorpreso, ma immediatamente realizzai che la vita e favola di Santa Lucia meritavano certo un degno sipario. Frattanto, durante le presentazioni del libro nelle scuole, nelle biblioteche e nelle librerie ebbi modo di constatare quanto vivo fosse l'affetto di grandi e piccini nei confronti della santa più amata dai bambini.
Non avevo ancora incontrato Martina Racconi e Massimo Mastromarchi, ma nel mio ufficio, ,mentre mi prospettavano il canovaccio che stavano preparando, ebbi la netta sensazione che anche loro, così com'era avvenuto a me, erano stati catturati dalla fiera, dolce, santa, giovanissima, martire siracusana. La conferma l'ebbi quando, in anteprima, lessi il testo teatrale da loro preparato: fedele alla storia, intenso, illuminato.
La figura di Lucia esce in punta di piedi, facendosi largo tra santi potenti e Padri della Chiesa, sino ad essere indicata dalla Vergine Maria come ideale messaggera di speranza per un mondo perso, senza luce:"...Caro figlio l'uomo ha bisogno di un segno, che parli di Te, una luce che possa diradare le tenebre in cui vive. Mostrare il Paradiso, come dice Giovanni, potrebbe essere la mossa giusta.... Mandiamoci Lucia...". L'incarico viene affidato ufficialmente e immediata, decisa è la risposta: "Sì, Maestro, sono pronta con gioia". Senza smarrimenti di fronte all'oneroso incarico: "Certo, agirò sul terreno che mi è più congeniale: i bambini. Il loro cuore è aperto.
Saranno i messaggeri della luce che io porterò a ciascuno di loro come un piccolo dono... Andrò loro incontro tutta vestita di luce il 13 dicembre, giorno del mio martirio".
Il dono ricevuto , il dono dato, anelli concatenati capaci di scardinare gli egoismi, le ferocie, le ingiustizie: "I bambini, svegliatisi in un nuovo mattino, videro accanto ai loro lettini quei piccoli doni e provarono una gioia così grande che cominciarono a porsi mille domande. Nessuno mai aveva fatto loro un dono che fosse segno d'amore". Fede e amore, mezzi che diventano potentissimi proprio quando sono affidati ai più piccoli, agli ultimi.
Ho letto il testo teatrale d'un fiato e sono impaziente di assistere ad una, tante, tantissime rappresentazioni. Agli autori rivolgo gli auguri che mi sono provenuti proprio in questi giorni da Don Marco Lunghi, Antropologo presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, e da Don Giuseppe Caracciolo, della Deputazione della Cappella di Santa Lucia di Siracusa, da me informati dell'imminente versione teatrale della storia di Santa Lucia.
Sono doni, incoraggiamenti che riempiono di gioia, che danno fiducia; per parte mia sono pronto ad applaudire e dare giusto merito ai ragazzi che, certamente con trepidazione, si apprestano a mettere in scena questo stupendo testo teatrale.
Buona Santa Lucia a tutti.

Teresio Bianchessi

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